Per iniziare, è importante fare presente che la colorazione si effettua solo quando è strettamente necessaria perché, in teoria, andrebbe sempre rispettato il colore originale del mobile, quello che ha assunto durante gli anni. Qualora in un restauro si rendesse necessario applicare delle parti nuove queste andrebbero ricercate con la stessa “patina” del mobile da trattare.
Se invece, si fosse in possesso di un mobile colorato ecco che si renderebbe necessario colorare le varie aggiunte, i pezzi nuovi, in modo da integrarli perfettamente col resto del mobile.
Aniline
Queste sostanze coloranti sono tossiche essendo dei derivati del petrolio, per cui vanno usate delle precauzioni quando si usano (mascherina, guanti, ecc.). Normalmente sono delle polveri finissime da diluire in alcool o in acqua e nitro. Ma vi sono anche prodotti già preparati che necessitano solo di una ulteriore diluizione perché possano raggiungere il colore desiderato.
Di solito si usano questi prodotti per ritoccare piccoli elementi e si usano a tampone, ma anche a pennello. I colori più frequenti sono il noce, noce antico, mogano, palissandro, poi il giallo ed il nero.
Mordente noce
Risulta essere costituito da piccoli grani cristallini da diluire in acqua calda. C’è chi consiglia una diluizione di 100 gr di mordente per litro di acqua, ma credo che questa concentrazione sia un po’ elevata. Ad ogni modo vanno fatte delle prove per rendersi conto degli effetti sul legno grezzo.
Questo si prepara semplicemente aggiungendo all’acqua calda la giusta dose di grani, poi si mescola e si lascia freddare. Per l’applicazione il suo utilizzo è vario: si passa da piccoli ritocchi alla colorazione di grandi superfici e di interi mobili. A questo proposito conviene usare uno strofinaccio di cotone o una spugna per stendere il mordente. In particolare lo si da’ con un pennello e subito dopo si spande bene il prodotto sulla superficie in modo da uniformare la colorazione. Frequenti sono i casi di parti verniciate più scure dovute ad un ristagno di liquido, così come le gocciolature lungo i bordi.
Terre colorate
Queste sono presenti sotto forma di polveri e si usano per dare talvolta una colorazione di fondo al mobile. Si sciolgono in acqua (con difficoltà, ma si sciolgono) e poi si applicano con un tampone.
Le terre, solitamente terra di Siena, terra d’ombra, ocra gialla, possono anche essere usate per conferire una certa tonalità alla cera oppure alla gommalacca. Ma credo che l’uso più frequente sia quello di colorare gli stucchi. Infatti piccole concentrazioni di questi prodotti mescolate al gesso, alla colla e all’acqua sono in grado di dare allo stucco una colorazione la più vicina a quella del legno da trattare.