I gatti generalmente sono animali affettuosi e ottimi compagni di vita. Tuttavia non è raro che improvvisamente il micio abbandoni la sua docilità per comportamenti aggressivi, attaccando con morsi o graffi. L’aggressività può essere diretta ai padroni, alle persone in genere o ad altri gatti. Inoltre può essere scatenata da diverse cause tra cui il gioco, la paura, la difesa del territorio, il contatto fisico prolungato. È utile ricordare che i comportamenti aggressivi del gatto, sebbene legati alla sua natura di animale predatore e cacciatore, non devono mai essere trascurati. Un gatto aggressivo può diventare pericoloso per noi e per chi ci circonda.
Come comportarsi in caso di aggressività del gatto?
L’aggressività da gioco è facilmente riconoscibile: il gatto assume le stesse posture di quando è a caccia di prede (posizione accovacciata, orecchie abbassate che si muovono avanti e indietro, coda che si muove da una parte e dall’altra, zampe anteriori che “abbracciano” le nostre mani, le braccia o i piedi mentre sta mordendo). Il micio attacca quando meno ce lo aspettiamo, e i suoi graffi o morsi solitamente non provocano alcuna ferita.
L’aggressività da gioco può essere placata offrendo all’animale diversi accessori su cui sfogarsi e soddisfare le sue esigenze di movimento. È importante non fornire al gatto le nostre mani e i nostri piedi come giochi: contribuirebbero solamente a spingerlo a morderci o a graffiarci. Meglio usare giocattoli appropriati e scoraggiare i suoi attacchi, ad esempio con uno spruzzo d’acqua.
L’aggressività territoriale o di difesa può essere controllata offrendo al micio bocconcini di cibo, giochi e attenzioni in presenza di estranei. Tuttavia può essere difficile da gestire e può richiedere l’intervento del veterinario, che si rivelerà utile anche nei casi in cui i comportamenti aggressivi siano causati da malattie (ad esempio la rabbia) o dall’uso di alcuni farmaci.
L’aggressività da contatto fisico prolungato secondo alcuni può essere dovuta a uno stato di stress del gatto o a una forma di dominanza. Sono i casi in cui il gatto, che fino a poco prima accettava di buon grado le nostre carezze, improvvisamente ci morde o graffia. Sebbene questi attacchi siano improvvisi, il micio spesso e volentieri manifesta segnali di intolleranza alle coccole prolungate: è agitato, dimena la coda, muove le orecchie, cerca la nostra mano o si gira verso di noi.
In queste situazioni le punizioni fisiche non servono, anzi possono essere controproducenti: il gatto può diventare ancora più aggressivo o associare il momento delle coccole a una punizione.
È consigliabile allora, nel caso in cui avvertiamo segnali di intolleranza, smettere subito di accarezzare l’animale o abituarlo a ricevere le carezze offrendogli delle piccole ricompense di cibo, in modo che possa associare le coccole a momenti più graditi e “gustosi”.
Il veterinario, o esperti di comportamento dei gatti, restano le persone a cui rivolgersi per trovare una soluzione all’aggressività del nostro amico a quattro zampe.